domenica 13 giugno 2010

Semaforo verde

Francoforte sul Meno, sabato 12 giugno 2010

Ore 22.30

Sono contrario agli oriundi, per lo meno quelli che scoprono le proprie origini solo o principalmente per giocare con una nazionale. Per me Mauro Camoranesi è e resta un argentino, così come Amauri (sono contento che non ci sia, in Sudafrica) è un brasiliano che Dunga non ha voluto. Non mi sarebbe piaciuto vedere in magli azzurra Taddei o Thiago Motta e proverò un certo fastidio nel vedere Cacau indossare la maglia della Germania, domani. Con la liberalizzazione del mercato, si è persa la specificità dei campionati nazionali, per cui è possibile che un movimento calcistico sia in crisi pur avendo squadre competitive, grazie agli stranieri. L'Inter campione d'Europa, in finale contro il Bayern, ha schierato 11 stranieri, e l'unico italiano è entrato a tempo scaduto (Materazzi). Lasciateci almeno le nazionali, a ltrimenti le prossime edizioni della Coppa del Mondo saranno sfide fra brasiliani e argentini vestiti con maglie di colori diversi, e non sarà più possibile riconoscere il gioco fisico, ordinato e compatto dei tedeschi, quello rapido e fantasioso dei messicani, quello lezioso dei portoghesi, quello pragmatico dei danesi, quello difensivo degli italiani. Risparmiateci il polpettone e lasciateci gustare le differenze genetiche e culturali, fin dove è possibile.

Chissà se la pensano come me gli inglesi a cui, pochi mesi fa, Almunia si era offerto come estremo difensore. Almunia non è un fenomeno, però con l'Arsenal ha maturato una certa esperienza internazionale che Robert Green, fra Norwich e West Ham, non può avere. Robert Green è l'autore dell'incredibile papera che ha trasformato una conclusione impiegatizia di Dempsey in un punto per gli Stati Uniti.

Inghilterra – USA mi ha ricordato Italia – USA di quattro anni fa. Dopo il gol di Gilardino, in avvio, la partita era sembrata incanalarsi verso un successo tranquillo, che avrebbe lanciato l'Italia verso gli ottavi di finale. Poi un autogol incredibile di Zaccardo riequlibrà l'incontro, che divenne spigoloso e difficile: finì 1 – 1 e si trattò dell'unica volta in cui Lippi fu messo in discussione dalla stampa nostrana. Stasera gli inglesi avevano cominicato benissimo, con un inserimento vincente di Gerrard, abile a finalizzare un triangolo suggerito da Heskey. Dopo la rete del pareggio l'Inghilterra si è andata pian piano spegnendo, andando vicina al gol una volta con Rooney ma soprattutto lasciando che Alitore sfiorasse il clamoroso ribaltone.

Green è imperdonabile, ma stasera confermo ciò che sospetto da ieri: il Jobulani è un paallone vergognosamente legero, che rimbalza troppo alto, che sfugge con troppa irriverenza, che con i ritmi di gioco attuali è praticamente incontrollabile. Oggi ho visto errori da oratorio fatti da campioni del livello di Veron e Lampard. I molti errori di stasera li imputo al pallone, anche se non so quanto ciò possa aver influito sul goffo tentativo di parata di Green. Diciamo un 20%. Nel primo tempo ho visto un rinvio di Howard, portiere statunitense, rimbalzare davanti all'area di Green e rimbalzare talmente alto da finire alto sulla traversa, direttamente sul fondo. Non escludo sorprese, su altri rinvii lunghi dei portieri: fossi un allenatore, suggerirei la strategia ai miei estremi difensori e al contempo li metterei in guardia dal rinvio degli avversari.

Finora l'unica squadra che ha vinto facilmente è stata la Corea del Sud. Ha vinto facilmente perché aveva di fronte la Grecia, che forse non vivrà più i fasti del 2004. L'Argentina contro la Nigeria ha creato molto e ha vinto, ma ha vinto di misura e non senza che la Nigeria sfiorasse il colpaccio del pareggio. Messi era pimpante, ma i difeensori e soprattutto il portiere nigeriano gli hanno ripetutamente negato la soddisfazione di una rete che, con ogni probabilità, arriverà nelle partite seguenti. maradona mi è piaciuto abbastanza, a parte un look da clochard ripulito, impacchettato in un vestito grigio topo che non gli si addiceva proprio. Maradona è un uomo di campo, in panchina deva andarci in tuta, lasci che i capi firmati li indossino allenatori come l'impeccabile Don Fabio Capello. Ad ogni modo mi è piaciuto: ha messo in campo una squadra spumeggiante ed equilibrata, ha fatto i cambi sensati, facendo rifiatare Veron e Higuain, concedendo l'esordio a Milito e puntellando la difesa con Burdisso: vincere oggi era troppo importante. Non male la Nigeria, più squadra e meno individualità che non negli anni '90, gli anni di Okocha.

Corea del Sud – Grecia 2 – 0 [S. Lee Jung, J. Park]

Argentina – Nigeria 1 – 0 [Heinze]

Inghilterra – USA 1 – 1 [Gerrard, Dempsey]

1 commento:

  1. D'accordo quasi su tutto, non su Higuain. Era inguardabile ieri, ha sbagliato di tutto. Doveva fare il riferimento centrale e stava sempre a destra. Credo che Milito debba giocare titolare. Se ci fosse stato il principe, ieri, l'Argentina avrebbe vinto a mani basse. Maradona aveva un sinistro da Dio, ma da tecnico non ci capisce granché. Lasciamo stare Zanetti, ma tenere Cambiasso a casa è stata una fesseria enorme.
    La Corea ha vinto facile perché la Grecia è stata a dir poco imbarazzante.

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