Francoforte sul Meno, lunedì 5 luglio 2010
Ore 23.30
Verso la fine del mondiale, non ci si può esimere dall'affrontare il discorso sul Pallone d'Oro e del FIFA World Player (of the year); con gli anni i due premi sono diventati sempre più sovrapponibili, per lo meno quanto a eleggibilità: nel corso degli ultimi vent'anni il Pallone d'Oro è stato prima esteso ai calciatori extraeuropei militanti in club europei (1995); successivamente (2007) si è stabilito che vi potessero ambire i giocatori di tutti i campionati del mondo, purché afferenti a federazioni regolarmente iscritte alla FIFA. Quest'ultimo cambiamento per ora non ha prodotto alcun risultato considerevole, perché nessun calciatore che militasse in club extraeuropei ha mai raggiunto nemmeno il terzo posto (solo nella classifica del 2007 sono apparsi i nomi di quattro calciatori attivi fuori dall'Europa: il portiere messicano Guillermo Ochoa, 30° a pari merito con altri; l'attaccante iracheno Younis Mahmoud, 29°; il portiere goleador brasiliano Rogerio Ceni, 28° a pari merito col collega Casillas; l'argentino Riquelme, in prestito al Boca Juniors dal Villareal, 14°).
Ciò che differenziava davvero i due premi era la giuria: giornalisti nel caso del Pallone d'Oro, commissari tecnici e capitani della nazionali nel caso del FIFA W.P.; di fatto, non c'era ragione di pensare che il giudizio degli uni potesse differire globalmente, per qualche specifica ragione, da quello degli altri: infatti negli ultimi cinque anni chi ha vinto l'uno si è aggiudicato anche l'altro.
Alla luce di queste considerazioni, appare più che sensata la decisione (ufficializzata oggi) di fondere i due riconoscimenti, di fatto l'uno il clone dell'altro, in un unico premio che sarà il Pallone d'Oro FIFA e la cui assegnazione sarà decisa da giornalisti, commissari tecnici e capitani delle nazionali.
Nell'anno dei mondiali il FIFA W.P. è sempre stato assegnato a un campione del mondo: Romario nel 1994, Zidane nel 1998, Ronaldo nel 2002, Cannavaro nel 2006; ad eccezione di Romario, cui il regolamento di allora impediva l'assegnazione del Pallone d'Oro, tutti costoro hanno fatto l'accoppiata.
Solo il francese Kopa (1958) e l'olandese Cruijff (1974) sono riusciti a vincere il premio di France Football nell'anno in cui il mondiale è stato vinto da una nazionale europea che non fosse la loro: nel 1966 vinse Bobby Charlton, nel 1982 Paolo Rossi, nel 1990 Lothar Matthäus; Kopa (1958), Gerd Müller (1970), Keegan (1978), Bjelanov (1986) e Stoičkov (1994) sono riusciti ad aggiudicarsi il premio senza andare neppure in finale (Müller e Stoičkov furono però capocannonieri).
Quattro anni fa a vincere il titolo mondiale fu una squadra, l'Italia, fondata sul collettivo e sulla forza difensiva: considerando il fatto che i premiati sono quasi sempre attaccanti, a spuntarla avrebbe potuto essere Zinedine Zidane, che fu giudicato il miglior giocatore dell'edizione; giocò a suo sfavore, con ogni probabilità, l'ormai celebre testata ai danni di Materazzi, ed entrambi i premi andarono a Fabio Cannavaro.
Le stelle più attese di questo mondiale hanno tutte più o meno giocato al di sotto delle aspettative: Messi, Rooney e Kaka (quest'ultimo è stato anche espulso) non hanno segnato un solo gol, CR9 ne ha fatto uno alla Corea del Nord ed è uscito agli ottavi, Eto'o e Drogba sono usciti dopo il primo turno, Diego Milito ha giocato pochissimo; nessuno di loro ha fatto cose straordinarie, per le più svariate ragioni. Fra questi, chi potrebbe godere comunque di buona considerazione è Messi, unanimemente considerato il miglior calciatore del mondo, reduce da un campionato eccellente con il Barcellona che lo ha portato a stravincere la scarpa d'oro (34 reti); Milito, pur avendo disputato una stagione irripetibile con l'Inter, non ha alcuna speranza.
Naturalmente, sull'esito del voto saranno determinanti queste ultime partite: la nazionale che dovesse arrivare in finale e vincere il titolo, potrà legittimamente ambire a vedere premiato un proprio elemento: nell'Olanda ci sarebbe Robben, che ha recuperato dall'infortunio e si è reinserito bene nel gruppo, ma non credo che potrebbe superare Sneijder: il numero dieci dell'Inter è reduce dal treble e ha preso per mano la propria nazionale, fornendo assist e segnando gol importanti: i tre episodi chiave dello storico quarto con il Brasile, portano la sua firma (oltre a quella di Melo, in negativo).
L'Uruguay è plasmato a immagine e somiglianza di Forlan, un operaio che ha saputo diventare una star con gli anni, invecchiando come un buon vino: qualora la Celeste dovesse vincere il titolo, il suo numero dieci potrebbe far valere anche i punti guadagnati con la conquista della Coppa Uefa, della cui finale è stato protagonista assoluto (due gol).
Più difficile sarebbe individuare dei nomi nelle rose di Spagna e (soprattutto) Germania: i tedeschi hanno un collettivo eccezionale, in cui è difficile individuare punti deboli e punti di forza (in senso buono: non è bloccando l'azione di un giocatore che si neutralizza il gioco della squadra). Faccio qualche nome: Lahm, Schweinsteiger, Özil, Müller e Klose. Quest'ultimo si gioca anche il record di reti segnate in più edizioni dei mondiali, traguardo che farebbe ulteriormente salire le sue quotazioni. Non va dimenticata, per i calciatori del Bayern Monaco, l'eccellente stagione disputata dal club.
Nella Spagna è più facile partire dagli esclusi: Torres, innanzi tutto, reduce da una cattiva stagione a Liverpool e lontano dalla forma migliore; Fabregas, che parte sempre dalla panchina; vedo invece bene Villa, Casillas (che ha parato un rigore decisivo contro il Paraguay), Puyol e i soliti Xavi e Iniesta.
Il tutto si deciderà nelle prossime quattro partite: per coloro che sono in lizza (Villa, Klose, Müller, Sneijder, Forlan, Suarez), anche il raggiungimento del titolo di capocannoniere giocherà un ruolo importante.
Voglio sbilanciarmi nel pronostico e dico Klose. Con Sneijder (il favorito per la stampa internazionale) come prima alternativa.
Stamattina, in un locale di Hannover (città dell'esordio azzurro, quattro anni fa), un italiano è stato ucciso e un altro gravemente ferito con colpi d'arma da fuoco alla testa. Il colpevole pare che sia un tedesco, con cui i due avrebbero avuto un diverbio circa le vittorie e il blasone delle nazionali di Italia e Germania. Avremo modo di riparlarne.
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